di Stefania Crepaldi:

Si conclude con questo volume, dedicato ai territori di Locana, Noasca e Ceresole, il censimento e lo studio delle chiese e cappelle della Valle dell’Orco, aggiungendo un altro importante contributo di conoscenze al territorio da oltre trentacinque anni oggetto di studio del Centro CORSAC. L’argomento è assolutamente inedito, almeno nella sua interezza: erano pochi i cenni storici ed ancor meno quelli artistici, per lo più limitati alle chiese parrocchiali e pubblicati su bollettini religiosi da vecchi parroci interessati al passato e capaci di leggere gli antichi manoscritti del loro archivio. Si è ora cercato di raccogliere, in maniera organica ed esauriente la storia di ogni singola chiesa e cappella, anche di quelle ormai scomparse, insieme all’analisi stilistica delle opere ancora ivi contenute. Va dato merito all’autrice di aver saputo affrontare con rara competenza questo studio così vasto ed impegnativo che presuppone approfondite conoscenze multidisciplinari: storiche e paleografiche, per la lettura e interpretazione degli antichi documenti, artistiche per la valutazione delle opere d’arte, il loro inquadramento cronologico, la possibile attribuzione non essendo datate né firmate. Il progressivo ed ormai inarrestabile spopolamento della montagna, evidente nel territorio canavesano, ha portato all’abbandono di numerose borgate un tempo abitate tutto l’anno; anche le cappelle hanno perso i fedeli, i priori, i tesorieri che amorevolmente le accudivano. Anche i documenti locali, rimasti per lo più in mani private, spesso non sono più reperibili. La ricerca ha avuto inizio nel 2003 finalizzata ad una tesi di laurea discussa successivamente; l’autrice ha esaminato di persona tutti gli edifici religiosi compresi nel vastissimo territorio, appoggiandosi ai nostri volontari ed agli ultimi abitanti delle borgate. Non si sono potute pubblicare tutte le schede in un unico volume ma si è dovuto dividere l’opera in due volumi, all’incirca equivalenti per superficie e omogenei come caratteristiche; anche la documentazione fotografica a colori è stata necessariamente ridotta, data l’assenza di finanziamenti pubblici. Un aiuto consistente ci è giunto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, come sempre molto sensibile agli studi e pubblicazioni di rilievo relativi al territorio piemontese. Un doveroso ringraziamento anche alla Diocesi di Ivrea, pertinente per territorio, per l’appoggio all’iniziativa ed il permesso all’accesso ed alla documentazione fotografica delle varie chiese. Speriamo che questa pubblicazione, come già le precedenti, possa suscitare una maggiore presa di coscienza del valore, non solo storico e religioso ma anche artistico, di quanto i vecchi abitanti della montagna, in condizioni economiche spesso precarie ed al limite della sopravvivenza, hanno saputo realizzare, guidati da una grande fede; a noi tocca conoscere questa loro eredità, difenderla dall’oblio, stimolare le forze politiche ed i responsabili ad intraprendere tutto quanto necessario per una corretta tutela e restauro, per poterla consegnare il più possibile intatta ai nostri discendenti.

Cuorgné, 10 ottobre 2011

Giovanni Bertotti